IL TAXI CHE ANDAVA VERSO L'INFINITO
IL
TAXI CHE ANDAVA VERSO L’INFINITO
Silvia
Rîşnoveanu
Adela
si svegliò con mille pensieri. Non sapeva nemmeno a quale fermarsi prima.
Stavano strascicando, rotolando, mescolando in un caos indescrivibile. Doveva
calmarsi e provare a prenderli uno ad uno. Ma come?
Sentì
una pressione sul suo cervello, sul suo petto ... in realtà su tutto il suo
essere debole. Anche la sua stanza ben arredata e decorata le creava lo stesso
stato. La sua stanza, che le dava sempre pace e conforto, non sembrava più cosi accogliente. Sentì il bisogno di uscire,
di evadere. Era raggomitolata dall'ambiente, dai propri pensieri, era come se nemmeno
l'aria che respirava le arrivasse piu ai polmoni. Si sentiva soffocare. Usci in
fretta fuori di casa ...
L'aria
fresca sembrava le facesse bene. Almeno, poteva respirare. Stava sul
marciapiede, guardando a sinistra, a destra, dritto ... Dove andare? Di fronte
a lei si stendeva il parco. Il parco della sua infanzia! Di solito andava lì
quando sentiva il bisogno di pace interiore. Guardava con avidita’ gli alberi,
i fiori e parlava a loro. Anche con gli uccelli parlava ... e sembrava quasi
una risposta il loro cinquettino. Osservava il gioco rumoroso dei bambini
sorridendo e ricordandosi quando anche lei, come loro, passava da un'altalena ad
un'altra, poi ad un scivolo oppure a nascondersi dietro i cespugli fioriti di
gelsomino ....
Invece
ora? Ora non voleva interferire con la gente nel parco. Aveva paura che tutti i
pensieri radunati nei suoi occhi marroni venissero letti. Sapeva che non
avrebbe potuto metterli in ordine nelle camerette del cervello con tutto quel brontolio
che animava il parco quella mattina.
Pronta!
... Sapeva cosa fare! L'idea arrivò quando un taxi le passò davanti. Prenderà
un taxi senza una destinazione specifica. Chiederà all'autista di farla girare in
città attraverso aree meno affollate. Così sarà solo lei con i suoi pensieri
che analizzerà uno per uno.
Aspettò
qualche minuto finche un taxi senza cliente si fermo’ quasi di fronte a lei.
Sali’ in fretta e chiese all'autista di andare dove pensava che fosse più
tranquillo. Lui aveva capito che la ragazza voleva essere sola con se stessa, e
quindi non le aveva rivolto nemmeno una parola. Lui ha avviato l'auto e si è
diretto verso l'area ricreativa della città. C'era una lunga strada fino la, e
una volta arrivata poteva camminare liberamente nei vicoli della foresta senza
essere disturbata da alcuna presenza nota.
Il
viaggio in macchina l'aiuta ad ordinare i suoi pensieri. Il primo pensiero la
fece soffermare su Tudor. Cosa era successo? Perché le aveva chiesto una pausa
quando tutto sembrava di andare per una relazione duratura? Erano molto
affiatati. Si completavano a vicenda. Avevano le stesse passioni che seguivano
con la gioia di coloro che vivono intensamente ogni momento. Cosa si è rotto?
Cosa aveva sbagliato? Perche proprio adesso quando ha perso anche il lavoro? In
realtà, non l'aveva perso. La compagnia per quale stava lavorando e’ stata
chiusa. Era andata in bancarotta ... Ma era la stessa cosa ! Cercava di capire
da sola, perché lui non le diede spiegazioni. Aveva solo chiesto una pausa e
lei non capiva perché c‘e bisogno di una pausa in una relazione che funziona
bene.
Signore!
Cos'è questo posto? All'improvviso si svegliò in uno spazio enorme, pieno di
persone che indossavano solo stracci. Ovunque si sentivano solo urla e gemiti,
pianti, grida di aiuto. Nessuno di loro camminava sulle sue gambe. Tutti
strisciavano e imploravano pietà. Era un oceano di nero e grigio. Aveva paura.
Come è arrivata qui? Era partita in taxi, ma non c’era piu neanche l’ombra del
taxi o del tassista.
Era
rimasta bloccata sul posto. Non sapeva cosa fare, dove andare ... Qualcosa,
però, la fece girarsi. Incontrò lo sguardo di due immensi occhi blu che la
guardavano in un modo rilassante, quasi ipnotico. Sentì un completo silenzio,
una pace che non aveva mai sentito nella sua vita. Si faceva mille domande
nella sua mente. Voleva dare a loro una voce ma non ci riuscì. Eppure, aveva
iniziato a percepire, una dopo l'altra, le risposte a tutto ciò che le stava passando
per la mente.Per la prima volta, dopo tanto tempo, le veniva da sorridere ... Si
rendeva conto che comunicava telepaticamente con quell'essere luminoso. Era un
uomo di mezza altezza. Ciocche bionde e ricce gli scivolavano sulla fronte
ampia ed i suoi occhi ... quei occhi sembravano approfondirla in un mare azzurro
e calmo. Il pensiero che le veni’ in mente era che quell'essere fosse un
angelo, ed il suo nome era Fabian. Non c'era alcuna assomiglianza a quello che lei
sapeva di essere un angelo. Ma quest’era la sua percezione. Si sentiva al
sicuro.
Senza
dire una parola, Fabian la guida verso un corridoio infinito. Da entrambi i
lati erano porte. Tutte chiuse. Lui ando’ ad una di queste porte e la aprì,
facendo un segno discreto alla ragazza per entrare. Adela rimase esterrefatta. Nella
stanza c’erano i suoi genitori. Suo padre, in un'esplosione di gioia, grida :
"Maria, Maria ... guarda chi è venuta a trovarci!" Pero’ la mamma era
assente. Lei non reagisce in alcun modo alla sua vista. Sembrava di non
conoscerla nemmeno.
Adela,
per la prima volta da quando era in quel posto, parlò a voce alta e si rivolse
alla sua guida (o all'angelo, come a lei piaceva credere):
-
Sono i miei genitori, ma sono morti molto tempo fa. Se sono qui accanto a loro,
significa che sono morta anche io? Le sue lacrime scevorrano dolcemente sulle
sue guance bianche e sottili. Non capiva piu niente. Si ricordò che era partita
con il taxi per mettere ordine nei suoi pensieri. Ma comunque, era riuscita ad
aumentarli ancora di più.
Questo
stato di irrequietezza non durò a lungo. Per la prima volta da quando era in sua
presenza, Fabian le parlo’ a voce:
-
No, Adela, non sei morta. Ti trovi solo in un universo parallelo. Non aver
paura! Tutto accade con un motivo. Presto capirai. Il tuo posto non è qui. Non
ora! Qui ci sono tutte le anime che hanno bisogno di aiuto per superare la soglia
che le separa dalla luce infinita, luce dalla quale siamo fatti tutti. Immaginati
una sfera brillante enorme. Un intero. Ogni anima è una particella che
appartiene a questa sfera. Se una è mancante, l‘intero non è piu intero. Quelli
che sono qui devono unirsi ad un certo punto con la fonte che li ha generati.
Hanno solo bisogno di aiuto, non hanno realizzato la loro apartenenza divina
nella vita terrena. Non lo hanno ancora capito, ma uno dopo l'altro si sveglierano
ed il loro più grande desiderio sara’ quello di riunirsi al infinito. Non tutti
riescono da soli, ma possono essere aiutati dalle vostre preghiere sincere, di
tutti coloro che vivono ancora sulla terra. Sento la tua perplessità e so che
nemmeno tu sei consapevole della tua origine divina. Ma è tempo di scoprirlo.
Devi sapere che gli esseri umani hanno un'anima che è la scintilla divina che
anima il corpo. Quando il corpo muore, poiché solo lui muore, l'anima parte per
il suo viaggio verso la perfezione. E ciò che non è stato in grado di imparare
in una vita terrena, imparerà nello spazio infinito o nella seguente esistenza
terrestre. Ciascuno supererà livello dopo livello finché non sarà completo e
sarà quindi in grado di unirsi alla fonte divina. Inutile dire che la strada è
molto lunga e difficile. La Terra è la scuola più complessa dell'intero
universo. Gli esami sono pesanti, ma non insuperabili se le lezioni sono ben
apprese.
Fabian
guardò il viso pallido di Adela con un sorriso che dava alla ragazza il
coraggio di parlare. Non sapeva con che cosa cominciare. Aveva molte
perplessità, molte domande. Tutto era nuovo per lei. Aveva ancora l'immagine
dei suoi genitori in quella povera stanza, e ora sapeva che doveva portarli via
da lì. Non capiva le condizioni di sua madre. Perché non ha reagito in alcun
modo alla vista della figlia?La sua madre l’aveva amata molto mentre era viva.
Così come il padre. Ma adesso? Il padre era come lo conosceva ... allegro e
amorevole. Sembrava di essere lì solo per prendersi cura di sua moglie. L'amava
molto, ed è per questo che e rimasto vicino a lei, in quel luogo che Adela
improvvisamente percepì come Purgatorio.
Sicuramente Fabian le aveva trasmesso questo pensiero.
-Capisco
che ho una missione da portare a termine adesso? Chiese Adela con un leggero
tremito nella voce. Come faccio? Come posso aiutare i miei genitori ad uscire
da qui? Non so neppure pregare.
-
Cosa pensi sia la preghiera? Non è altro che una serie di desideri sinceri in
cui abbracciare tutto ciò che vuoi realizzare per il bene di coloro per cui
preghi. Nessuna parola inutile. Semplice e con tutto il cuore.
Fabian
ha smesso di parlare. Stese la mano, descrivendo un arco circolare su quello
che Adela pensava fosse il Purgatorio. All’improviso nel paesaggio comparivano
gruppi di persone che sceglievano tra quelli sdraiati per terra, che si
alzavano poi in piedi come se ogni traccia di sofferenza fosse improvvisamente
scomparsa. Quando il triage fu pronto, i gruppi partirono per una destinazione
che Adela ancora non conosceva, ma presto l’avrebbe scoperto .
Fabian,
telepaticamente, guido Adela che camminava accanto a lui verso una specie di
terrazzo che non aveva piu nulla in comune con il nero ede il grigio da cui
erano usciti. Una luce lattea li riempì completamente. Con lo stesso gesto
della mano, Fabian descrisse un arco circolare sull'orizzonte. Un paesaggio
senza precedenti è stato descritto davanti ai suoi occhi. In quel momento Adela
viveva una sensazione che non aveva mai vissuto prima. Sentì l'amore ... quell'amore
incondizionato di cui aveva sentito parlare, ma pensò che fosse pura utopia.
Ora era avvolta in esso, ne faceva parte. Si sentiva lei stessa quell'amore
infinito ...
Lei
aprì gli occhi. Tutto era bianco intorno e una luce lattiginosa inondava la
stanza dov'era. Guardò Fabian, ma non lo vide da nessuna parte. Sentì un dolore
acuto in tutto il corpo. Dov'era? Che cosa era successo e cosa aveva visuto
fino al suo risveglio in quella stanza? Sapeva che non aveva sognato. Ricordava
tutto con i dettagli. Aveva ancora l'odore dei fiori che aveva sentito sulla
terrazza infinita, ma non riusciva a identificarlo con nessun odore di fiori
esistenti sulla terra.
-
Buongiorno, signorina Adela!
Nella
stanza entra un uomo con un abito bianco che sorride ad Adela con il sorriso
più bello del mondo.
-
Sei la ragazza più fortunata che conosco e l'incidente in cui sei stata
coinvolta e’ il più terribile che abbia mai visto. Di
quel taxi in cui eri non e’ rimasto niente. Solo
tu, ancora viva, in quel mucchio di lamiere. È semplicemente un miracolo che tu
sia viva. Tutto andrà bene anche se ci vorrà del tempo per riprendersi
completamente. Ma ora sappiamo che i miracoli accadono.
- Dottore, perché lei e‘ un dottore, vero? Cosa è successo al tassista?
-
Mi dispiace, Adela, purtroppo devo dirti
che non è sopravvissuto. L'impatto è stato fortissimo e frontale.
Sincere
e calde lacrime riempirono il viso di Adela e senti che l'amore infinito, che
aveva ricevuto da Fabian, attraversò il suo essere.
"Preghero
anche per lui, così può continuare la sua strada verso l'infinito," disse
Adela con una voce sussurrata, come se solo lei avesse potuto udire quello che
stava dicendo.
La
pace si posò sul suo bel viso e si addormentò vegliata dal dottore che non
riusciva a staccare gli occhi dalla ragazza la quale e’ stata nel taxi che
andava all'infinito.
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